Via Longo 7, Nicolosi Via Neghelli 77, Vittoria Ronco di Via Augusto Von Platen, 37, Siracusa 339 879 2617

ECG o elettrocardiogramma: cos’è e a cosa serve l’esame?

  • Home
  • BlogECG o elettrocardiogramma: cos’è e a cosa serve l’esame?

Un esame semplice quanto importante! Ecco l’ECG cos’è e quando effettuarlo

Il cuore è un organo straordinario. Batte senza fermarsi mai, giorno e notte, seguendo un ritmo che spesso diamo per scontato. Ma quello che percepiamo come un semplice battito è in realtà il risultato di un complesso sistema elettrico che regola e coordina ogni contrazione del muscolo cardiaco. 

E proprio su questo principio si basa l’elettrocardiogramma (ECG), uno strumento che permette di visualizzare e analizzare questa attività elettrica, per tradurla in un tracciato grafico interpretabile dal medico. Si tratta di uno degli esami più utilizzati e preziosi in cardiologia: rapido, indolore, non invasivo e ricco di informazioni diagnostiche.

Approfondiamo l’argomento e scopriamo di più sull’ECG, cos’è, come funziona, a cosa serve e soprattutto quando è consigliato eseguirlo, per prevenire e curare il cuore in modo efficace. 

Cos’è l’ECG? Ecco a cosa serve l’elettrocardiogramma e perché è importante 

L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico che registra l’attività elettrica del cuore attraverso elettrodi posizionati sulla superficie cutanea del torace, delle braccia e delle gambe. Questi piccoli sensori captano i segnali elettrici che viaggiano all’interno del muscolo cardiaco e li trasformano in un grafico composto da onde e tracciati, che raccontano il ritmo e la conduzione cardiaca.

Grazie al tracciato ECG è possibile:

  • rilevare aritmie cardiache (battiti irregolari, troppo veloci o troppo lenti);
  • individuare segni di sofferenza cardiaca o ischemia;
  • riconoscere infarti pregressi;
  • valutare eventuali alterazioni della conduzione elettrica, come i blocchi atrio-ventricolari;
  • monitorare l’efficacia di alcune terapie farmacologiche o la presenza di effetti collaterali sul cuore.

Si tratta quindi di un esame semplice ma ricco di informazioni, che rappresenta spesso il primo passo per capire se un sintomo cardiaco merita ulteriori approfondimenti. 

Il grande vantaggio dell’ECG è la sua accessibilità: non richiede preparazioni particolari, è rapido (perché dura pochi minuti) e può essere eseguito in totale sicurezza a qualsiasi età, anche in gravidanza.

Quando è necessario fare l’ECG (o elettrocardiogramma)? 

L’elettrocardiogramma non è riservato solo a chi ha già problemi cardiaci noti, ma trova indicazioni diverse in numerose situazioni, sia in presenza di sintomi che come strumento di prevenzione.

In presenza di sintomi è consigliato eseguire un ECG quando si manifestano:

  • palpitazioni o percezione di battito irregolare, accelerato o rallentato;
  • episodi di dolore o fastidio toracico, soprattutto durante sforzo fisico o stress emotivo;
  • dispnea (affanno) sproporzionata rispetto all’entità dell’attività svolta;
  • episodi di capogiri, vertigini o svenimenti (sincopi);
  • astenia marcata (stanchezza intensa), senza cause apparenti.

Per valutazione preventiva un ECG di screening è raccomandato anche in assenza di sintomi e in diverse situazioni, che possono essere legate all’età

  • intorno ai 40 anni, come prima valutazione preventiva;
  • ogni 1-2 anni dopo i 50 anni, soprattutto se ci sono fattori di rischio;
  • con maggiore frequenza dopo i 65 anni, per monitorare eventuali cambiamenti legati all’invecchiamento.

Inoltre, un ECG di controllo può essere richiesto in caso di:

  • gravidanza:quando compaiono disturbi cardiaci, o se il ginecologo consiglia un monitoraggio cardiologico;
  • attività sportiva: per il rilascio dell’idoneità sportiva agonistica (obbligatorio per legge), o in generale prima di iniziare un’attività fisica intensa, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio;
  • fattori di rischio cardiovascolare: come ipertensione arteriosa, diabete mellito, colesterolo alto, obesità o fumo;
  • familiarità con malattie cardiovascolari.

In alcuni casi, l’ECG standard di pochi minuti può non essere sufficiente per identificare aritmie intermittenti o alterazioni che si manifestano solo in determinati momenti della giornata. In queste situazioni, il cardiologo può consigliare un ECG dinamico Holter, che registra l’attività elettrica del cuore per 24-48 ore o più.

Prenditi cura del tuo cuore, rivolgiti al Dott. Antonio Cannizzo

Ora che sai come funziona l’ECG e cos’è, è importante ricordare che l’elettrocardiogramma rappresenta la “porta d’ingresso” della diagnostica cardiologica. Pur non sostituendo altri esami più approfonditi come l’ecocardiogramma (che valuta la struttura e la funzione meccanica del cuore) o il test da sforzo (che valuta la risposta cardiovascolare all’esercizio fisico), l’ECG fornisce informazioni fondamentali che orientano il percorso diagnostico successivo.

Ecco perché se avverti sintomi come palpitazioni, affanno o dolore toracico, o se desideri semplicemente verificare lo stato di salute del tuo cuore, sottoporsi all’elettrocardiogramma è il primo passo per iniziare a fare chiarezza.

Il Dott. Antonio Cannizzo, cardiochirurgo, durante la visita, non si limiterà a leggere il tracciato dell’ECG, ma lo interpreterà alla luce della tua storia, dei tuoi sintomi e del tuo stile di vita. Grazie a un percorso in cui la persona è al centro, potrai prenderti cura del tuo cuore e ritrovare la serenità. 

Prenota una visita!